venerdì 30 marzo 2012

MA E' COSI' DIFFICILE??


Guardo la TV, leggo i quotidiani, navigo su internet vivo in mezzo alla gente, e mi chiedo.........ma è così difficile essere onesti??Rispettare il prossimo, fare il proprio dovere, pagare le tasse, non cogliere ogni occasione per fregare un'amico, o semplicemente un'altra persona. Sembra che in Italia tutto questo non sia mai esistito, e persino difficile insegnarlo ai propri figli!!....ma abbiamo forse qualche deficit al livello genetico???...la disonestà è talmente radicata da far apparire l'onestà ridicola!!!....è mai possibile una cosa del genere!! L'onesto agli occhi della gente viene considerato fesso!!..proprio non capisco!!...e poi, ti guardi intorno, e a partire da chi ci governa, non si salva nessuno, a tutti i livelli, viviamo in un paese assurdo!!..Io non so se è così dappertutto, però penso che il mondo sarebbe più bello se ci fosse un po di rispetto per il prossimo! poi chiaramente e grazie a Dio ci sono anche molte persone oneste, anche se sto notando che con la crisi economica sono in via di estinzione. Bisognerebbe essere onesti nella vita, sempre e comunque, a lavoro, a scuola, al mercato, al bar, in chiesa, nel 730, con la propria sposa, con i figli, sempre, sempre, sempre onesti, sono convinto che se l'Italia fosse onesta, sarebbe la più grande potenza economica mondiale!!!....ma bisognerebbe partire dai rapporti con il prossimo!!..cioè da zero!!

mercoledì 28 marzo 2012

LORENZO

Lorenzo Pusceddu

Lorenzo Pusceddu

Nasce in Sardegna a Dolianova (CA) nel 1964. Ha al suo attivo un catalogo di oltre 300 lavori, tra brani originali, arrangiamenti e trascrizioni che toccano tutti i gradi di difficoltà. La sua opera, pubblicata dalla Scomegna Edizioni Musicali, è conosciuta ed eseguita a livello internazionale. I suoi lavori sono presenti in svariate registrazioni con prestigiosi complessi. Un’antologia dei suoi lavori è incisa nei compact disc “Lorenzo Pusceddu - Works 1, Works 2 e Works 3”. I suoi brani sono utilizzati come pezzi d’obbligo in importanti concorsi di esecuzione e da diversi anni scrive prevalentemente su commissione. Viene puntualmente invitato a tenere seminari su argomenti tecnici relativi alla banda e come giurato ai concorsi di composizione ed esecuzione per banda. Tiene inoltre stages formativi per complessi bandistici e, con alcuni di questi, così come con importanti istituzioni musicali, collabora regolarmente come esperto alla programmazione e alla gestione artistica. Come direttore ha ricevuto importanti riconoscimenti in prestigiosi festivals e concorsi internazionali. Viene sovente invitato come ospite a dirigere soprattutto i suoi lavori. È direttore dei concorsi internazionali di esecuzione e di composizione per banda “Città di Sinnai” ed è direttore della banda e della scuola civica dello stessa città.
Personalmente ho conosciuto Lorenzo negli anni della scuola, lui era già diplomato, però capitava di incontrarsi qua e là nei concerti delle bande musicali. Ottimo trombettista che a mio parere esprime il massimo quando ha in mano il flicorno soprano, musicalità e sensibilità chiaramente oltre la media, riesce ad esprimersi con elasticità e fluidità su tutti i registri e devo dire che sfatta alla grande il detto (tutto italiano)"chi non sa suonare insegna" , vi garantisco che se lo sentiste suonare ne rimarreste stupefati. Ho ascoltato molti capolavori da lui composti  e devo dirgli grazie! Grazie perché durante gli anni trascorsi a Roma, in ambiente musicale, lui era un motivo di orgoglio, mi è capitato di "litigare" con colleghi romani sulla qualità della musica per banda in Sardegna, e di rispondere così " lo conosci Lorenzo Pusceddu? bè informati allora perché sta insegnando un bel pò di cosine ai tuoi conterranei"!!
Oltre alle ben conosciute dotti artistiche voglio aggiungere che Lorenzo è anche un'ottima persona, un vero gentiluomo, gentile, educato e molto cordiale.
Chiedo poi scusa a Lorenzo per questo articolo, scritto senza il suo consenso ma dettato da sincera ammirazione ed amicizia con il solo fine di poter far sapere ai miei amici che " io lo conosco!!"
Ancora complementi con l'augurio che il meraviglioso talento che Dio ti ha donato continui a portare frutti generosi, per il tuo bene e per il piacere di chi ascolta la tua Musica!!
Ciao!!

venerdì 23 marzo 2012

DIMONIOS


La Brigata Sassari è stata costituita il 1º marzo 1915 in due reggimenti, il 151º fanteria a Sinnai (Cagliari) e il 152º fanteria stanziato a Tempio Pausania: la particolarità di questi reparti è che sono composti quasi interamente da sardi, e quindi sono uniti da un forte senso di gruppo. Già in passato vi erano stati gruppi militari formati da conterranei sardi, tra cui il Tercio de Cerdeña del periodo aragonese, il Reggimento di Sardegna del periodo Sabaudo e la Brigata "Cagliari" operante tra il 1862 ed il 1991
La Brigata "Sassari" venne subito messa in servizio nella prima guerra mondiale, dove combatté sull'Isonzo e ottenne la citazione sul bollettino del Comando Supremo come migliore unità, per le sue azioni eroiche negli scontri di Bosco Cappuccio, Bosco Lancia e Bosco Triangolare. Nel 1916 combatté sull'Altopiano di Asiago, ricevendo la prima medaglia d'oro per la riconquista dei monti del massiccio delle Melette (il Monte Fior, il Monte Castelgomberto, il Monte Spil e il Monte Miela) e del Monte Zebio. Nel 1918 combatté nella battaglia dei Tre Monti prendendo il Col del Rosso, il Col d'Ecchele e il Monte Valbella, ottenendo una seconda medaglia d'oro. In seguito alla Battaglia di Caporetto la "Sassari" combatté sul Piave per fermare le truppe austriache che già avevano occupato tutto il Friuli e parte del Veneto.
 
La Brigata "Sassari" ebbe in queste azioni un alto numero di vittime, il 13,8% degli effettivi contro il 10,4 della media, marcando 2164 vittime e 12858 feriti e dispersi. Per questo sforzo venne insignita di 6 Ordini Militari di Savoia, 9 medaglie d'oro, 405 medaglie d'argento, 551 medaglie di bronzo, oltre a due Medaglie d'oro al valor militare per ognuno dei due reggimenti. Inoltre, venne scelta per il mantenimento in servizio alla cessazione delle ostilità.
Nel 1926 la Brigata fanteria "Sassari" venne rinominata 12ª Brigata fanteria e vi confluì il 12º Reggimento fanteria, proveniente dalla Brigata "Casale". Nel 1934 assunse il nome di Brigata fanteria "Timavo", subordinata alla 12ª Divisione fanteria "Timavo".
  • Grido di guerra: Fortza Paris (Forza Insieme) che, durante la prima guerra mondiale, affiancava quello ufficiale «Avanti Savoia»; tale grido spesso veniva sostituito con «Avanti Sardegna».
  • Inno ufficiale: Dimonios (Diavoli), parole e musica del capitano Luciano Sechi. Nella parata del 2 giugno la brigata Sassari è l'unica Grande Unità delle Forze Armate che sfila cantando il suo inno ufficiale.


  • INNO BRIGATA SASSARI (In lingua sarda):
    « Dimonios

    China su fronte                                            
    si ses sezzidu pesa!
    ch'es passende
    sa Brigata tattaresa
    boh! boh!
    e cun sa manu sinna
    sa mezzus gioventude
    de Saldigna

    Semus istiga
    de cudd'antica zente
    ch'à s'innimigu
    frimmaiat su coro
    boh! boh!
    es nostra oe s'insigna
    pro s'onore de s'Italia
    e de Saldigna

    Dae sa trincea
    finas' a sa Croazia
    sos "Tattarinos"
    han'iscrittu s'istoria
    boh! boh!
    sighimos cuss'olmina
    onorende cudd'erenzia
    tattarina

    Ruiu su coro
    e s'animu che lizzu
    cussos colores
    adornant s'istendarde
    boh! boh!
    e fortes che nuraghe
    a s'attenta pro mantenere
    sa paghe

    Sa fide nostra
    no la pagat dinari
    aioh! dimonios!
    avanti forza paris. »

      (IT)
    « Diavoli
    Abbassa la fronte
    se sei seduto, alzati!
    perché sta passando
    la Brigata "Sassari"
    boh! boh!
    e con la mano benedici e segna
    la miglior gioventù
    di Sardegna

    Siamo i discendenti
    di quell'antica gente
    che al nemico
    fermava il cuore
    boh! boh!
    Oggi sono nostre le loro insegne
    per l'onore dell'Italia
    e della Sardegna

    Dalla trincea
    fino alla Croazia
    i "sassarini"
    hanno scritto la storia
    boh! boh!
    seguiamo le loro orme
    onorando quell'eredità
    "sassarina"

    Rosso il cuore
    l'animo come il giglio,
    questi colori
    adornano il nostro stendardo
    boh! boh!
    e forti come i nuraghi
    siamo sempre vigili
    per mantenere la pace

    La nostra fedeltà
    non la si può comprare
    andiamo! Diavoli!
    avanti, Forza Insieme! »
    (Capitano Luciano Sechi)


    mercoledì 21 marzo 2012

    COLONNE SONORE

    Le colonne sonore sono l'anima di una rappresentazione,  un film, un musical, l'opera, provate ad immaginare cosa sarebbero senza la musica, infatti essa dà sentimento e trasmette le emozioni che il regista e gli attori vogliono esprimere. Alla fine, queste colonne sonore finiscono per essere il sottofondo della nostra stessa vita. A partire dalle sigle dei cartoni animati che hanno scandito la nostra infanzia, passando per la musica del nostro film preferito nel periodo in cui abbiamo incontrato l'amore, poi la musica del cartone preferito dai figli e così via....pensateci....ci sono colonne sonore che non dimenticheremo mai, e sono tutte legate a particolari  e importanti periodi della vita. Per quanto mi riguarda poi, aggiungo le colonne sonore che ho suonato e quelle che mi piacerebbe suonare. Credetemi, se non ci avevate  mai pensato, fatelo, rimarrete sorpresi e scoprirete la colonna sonora della vostra vita.   

    lunedì 19 marzo 2012

    UN MARTIRE DEI GIORNI NOSTRI

    Figlio di missionari cristiani provenienti da Khushpur, Bhatti nacque a Lahore nel 1968.
    Nel 1985 fondò il movimento All Pakistan Minorities Alliance (Apma) di cui divenne presidente. Fu anche capo del Christian Liberation Front, costituito nel 1998. Laureato in legge, dal 2002 faceva parte del Pakistan People's Party (Partito Popolare Pakistano) e ottenne un posto nel governo pakistano uscito vincitore dalle elezioni del 2003, ma fu rimosso dall'incarico nel novembre dello stesso anno. Nel 2008 sotto il presidente Asif Ali Zardari, fu nominato ministro per le minoranze; era l'unico cattolico presente nel governo. All'epoca disse che accettava l'incarico per il bene degli emarginati del Pakistan e che aveva dedicato la propria vita alla lotta per l'uguaglianza umana, della giustizia sociale, libertà religiosa, e per elevare e dare potere alle comunità delle minoranze religiose. Aggiunse che avrebbe voluto inviare un messaggio di speranza alle persone che vivono una vita di illusione e disperazione, e dichiarò anche il suo impegno a riformare la legge sulla blasfemia. Nei mesi passati come ministro, prese misure a sostegno delle minoranze religiose, tra cui una campagna per promuovere il dialogo interreligioso, la proposta di una legislazione per vietare discorsi di incitamento all'odio e proponendo di assegnare seggi in parlamento per le minoranze religiose
    Nel 2009, iniziarono a giungergli minacce di morte, dopo la sua difesa dei cristiani pachistani, che avevano subito attacchi e violenze in diverse regioni del Paese. Le minacce di morte aumentarono in seguito alla sua difesa della cristiana Asia Bibi, condannata a morte per blasfemia.
    La mattina del 2 marzo 2011, lasciata la casa della madre per recarsi al lavoro, il veicolo su cui viaggiava (privo di scorta) fu attaccato da un gruppo di uomini armati, che aprì il fuoco sul ministro, ferendolo gravemente. L'autista riuscì a salvarsi, mentre Bhatti morì nel trasferimento in ospedale. Secondo alcune fonti, Bhatti, consapevole dei rischi che correva, aveva chiesto al governo una scorta, che non gli era mai stata data. L'omicidio fu rivendicato dal gruppo "Tehrik-i-Taliban- Punjab".
    Meno di due mesi prima (il 4 gennaio), anche il governatore del Punjab, Salmaan Taseer, era stato ucciso per la sua presa di posizione contro la legge sulla blasfemi.
    In seguito all'omicidio, il fratello di Shahbaz, Paul Bhatti, fu nominato “consigliere speciale” del Primo ministro del Pakistan per le minoranze religiose.

    martedì 13 marzo 2012

    LA CRISI ECONOMICA

    Viviamo un periodo molto triste dal punto di vista economico, molte persone perdono il lavoro, altre vedono i loro redditi ridursi sempre più e allo stesso tempo tutto aumenta di prezzo, piccoli imprenditori strozzati dai debiti soccombono, che dire, ci sarà un limite al peggio???...............
    Le mense della Caritas sono sempre più frequentate da persone che hanno un lavoro, ma non riescono a sbarcare il lunario per via delle tasse e della spesa quotidiana sempre maggiore...........non parliamo poi del prezzo dei carburanti....siamo ormai alle soglie dei 2,00 euro per un litro di benzina, e aumenta tutti i giorni.......
    Tutto questo all'apparenza non ha un senso!!!
    I poteri forti pensano allo spreed, ai bond, la gente comune pensa a come fare per poter garantire i pasti ai propri figli, vestirli dignitosamente, mandarli a scuola, e questo si vive accanto a noi, non in un paese del post-comunismo sovietico o in Africa, tutto questo ci travolge da vicino, la povertà dilaga in ogni parte d'Italia, gli anziani dicono: "non avrei mai creduto di rivivere certe cose"......... improvisamente il ceto medio è diventato povero, si gira con auto di dieci-dodici anni senza vedere all'orizzonte nulla di buono, si attende il periodo dei saldi per poter fare qualche acquisto, e questi sono i benestanti di oggi, in dieci anni di euro e politiche sbagliate, o di non-politiche siamo a questo punto.
    Ora, nei momenti di difficoltà si vedono i veri Cristiani, che pensano al prossimo nonostante la povertà, grazie a Dio c'è la Divina Provvidenza, che moltiplica i pani e benedice le pentole grandi, nulla ci mancherà se ci affidiamo completamente al Signore, ho avuto più volte la grazia di  provare ciò che dico, ed è un'esperienza fantastica, aiutando il prossimo, anche con gesti semplici, con piccole offerte, ci si sente vicino a Dio e ci si sente ricchi, veramente ricchi.

    sabato 10 marzo 2012

    DONARE UN PO' DI VITA.......

    Oggi e domani, presso la nostra sede Avis c'è la possibilità di dare, con un gesto semplicissimo, un'aiuto importante a tante persone bisognose. Dare il sangue non costa nulla, non è doloroso, e non comporta alcun sacrificio se non quello di perdere dieci minuti del nostro tempo. Ci sono molti luoghi comuni in giro, del tipo: e ma poi il mio sangue lo vendono, oppure: e se mi contagiano qualche malattia? (io stesso le ho pensate in passato) tutte sciocchezze, io dico solo una cosa, pensate solo per un'attimo e immedesimatevi nella situazione di chi cerca del sangue per un figlio malato, oppure chi deve subire un'intervento e ha bisogno urgente di sangue, o ancora chi è talassemico (malattia diffusa in Sardegna), sono sicuro che in questi casi tutti questi pregiudizi cadrebbero in un attimo, si perché ci lasciamo prendere dall'egoismo e dimentichiamo gli insegnamenti del Signore: "Ama il prossimo tuo come te stesso"!!

    martedì 6 marzo 2012

    SU CANTU A TENORE

    Come promesso, oggi vi propongo l'altra forma musicale tipica della mia isola, il canto a tenore!

    Il canto a tenore (in sardo su tenore, su concordu, su contrattu, su 'ussertu, s'agorropamentu, cantu a proa) è uno stile di canto corale sardo di grande importanza nella tradizione locale, sia perché espressione artistica di matrice originale e autoctona, sia perché espressione sociale del mondo agro-pastorale, strato sociale fortemente caratterizzante l'isola.
    Il canto a tenore è stato inserito dall'UNESCO tra i Patrimoni orali e immateriali dell'umanità e perciò considerato "Patrimonio intangibile dell'Umanità",[1] data la sua unicità.
    Origini
    Le notizie sulle origini del canto a tenore sono troppo vaghe per permetterci una precisa datazione: alcune testimonianze, risalenti all'epoca pre-cristiana, accennano a un canto a quattro voci eseguito dai prigionieri di Roma provenienti dalle zone interne dell'isola, e c'è chi fa risalirne la nascita del canto addirittura al periodo nuragico. Si ritiene inoltre che il canto a tenore sia nato come l'imitazione delle voci della natura: su bassu imiterebbe il muggito del bue, sa contra il belato della pecora e sa mesu oche il sibilo del vento, mentre il solista sa oche impersonifica l'uomo stesso, colui che è riuscito a dominare la natura.

    Composizione 

    Il quartetto che compone Su Tenore è formato da su bassu (il basso), sa contra o sa 'ontra (il baritono), sa mesu boche, sa mesa 'oche o sa mesu vo'e (il contralto) e sa boche, sa 'oche o sa vo'e (la voce solista) che oltre a cantare la poesia deve scandire il ritmo e la tonalità che il coro vero e proprio deve seguire armoniosamente.
    Il basso è la prima voce gutturale del gruppo, il suo suono (molto ingolato), cioè, viene emesso per mezzo di una vibrazione continua delle corde vocali. Esso ha il compito di "costruire le fondamenta" della melodia, eseguendo una nota base, monotona alla tonalità precedentemente stabilita dalla voce solista.
    La contra è la seconda voce gutturale del gruppo, il suo suono è cupo e sfocato;pur essendo meno "raschiato" del basso,la contra ha un suono più pulito e metallino di quest'ultimo.La Contra si congiunge al basso su un intervallo di quinta, formando il classico "accordo gutturale", peculiarità in cui consiste la vera e propria differenza del tenore dalle altre forme di espressione polifonica.
    La mezza voce (sa mesa 'oche) infine funge da "fattore dolcificante" nei confronti del ruvido suono emesso dal duetto basso-contra; la sua vivace melodia ha il compito di completare la polifonia del terzetto, rendendola più viva e soprattutto più vaga. La mezza voce, infatti, è l'unico componente del gruppo che modifica di continuo la sua melodia: basso e contra al contrario - non variano tonalità se non quando la voce (sa 'oche) ne imposta una diversa

    Esecuzione 

    Il brano, solitamente, è una poesia rimata che viene eseguita in varie modalità secondo la metrica su cui è impostata: le composizioni endecasillabiche (undici sillabe per verso) si prestano per essere cantate a "sa seria" o a "boghe e' notte" (il canto che prevede un'esecuzione più pacata e malinconica); mentre le poesie con scansione sillabica ridotta (sette-otto sillabe per verso) sono in genere eseguite in varianti più ballabili
    A primo impatto il canto a tenore può apparire uguale per tutti i paesi che lo praticano; le differenze tra paese e paese sono invece varie e notevoli: nell'area del Supramonte (Orgosolo, Oliena, Mamoiada) il canto è caratterizzato dall'esecuzione di sillabe aperte (bim bam) e da un basso secco e aperto, al contrario della zona di Orune dove il basso e le sillabe eseguite dal terzetto, sono più cupe, chiuse e rotonde (bom).
    Generalmente i gruppi sono composti da bassu, contra, mesu oche e oche. Incomincia sempre la oche che incomincia il canto, seguono poi gli altri componenti del gruppo in un accompagnamento musicale arrangiato. I cantanti che accompagnano il canto generalmente intervengono cantando in un modo sfalsato rispetto alla voce solista, questo per un'esigenza musicale.
    L'espressione a tenore deriva dal latino ad tenorem, ovvero in modo continuo e con tono di voce sostenuto. Questo sta a indicare la caratteristica ripetitiva dell'accompagnamento de su tenore. Altri tipi di terminologia sono rappresentati da:
    • Cuncordu dal latino cum cordum, letteralmente con cuore, con sentimento, con armonia;
    • Cuntrattu dal latino cum tractum, significa con trasporto e con melodia, da cui trattu, traju, traviu;
    • Cuntzertu o Ussertu, dal latino cum sero, sta per con intreccio o con la traccia
    Questo che vi propongo è il mio gruppo preferito, e anche il più famoso al mondo!!!
    Buon ascolto!!

    lunedì 5 marzo 2012

    IL SENSO DELLA VITA



    Qual'è il vero senso della vita? Forse ognuno di noi ha il suo senso della vita, forse qualcuno non lo ha ancora trovato, penso ci siano al mondo persone che non riescono a trovarlo!! perchè?
    Il tempo passa inesorabile e a volte ci troviamo alla fine senza accorgerci di quanto sia breve la vita.
    La cosa triste e che ci perdiamo in tante sciocchezze, perdendo di vista le cose importanti come la famiglia, l'amore verso il prossimo, e ci concentriamo sul denaro, sul successo personale, sul potere individuale, e poi.........se ci ragioniamo.......siamo tristi, insoddisfati e confusi.
    Dalla mia esperienza personale, posso dire che nulla da più senso alla vita che pensare ed occuparsi del prossimo, anche con gesti semplici, qualcuno un giorno mi disse: "non è necessario salvare il mondo, perchè il mondo è già stato salvato, pensa e impegnati verso chi è più vicino a te, questo basta e avanza! pensa se ognuno di noi facesse questo! il mondo sarebbe perfetto"!!......
    Cercare di vivere al meglio la vita è un compito difficile, ci si pone tante domande, per anni mi ha tormentato l'idea di aver sbagliato strada, proprio a causa del senso di insoddisfazione, c'è stato un periodo in cui io e mia moglie abbiamo accarezzato l'idea di mollare tutto e andare in missione!!..poi evidentemente il Signore aveva altri progetti, e sono arrivati i figli!!
    Ora so qual'è il senso della mia vita, occuparmi della mia famiglia, dedicarmi a loro con tutte le mie forze, ma non mi basta, anche dedicarmi al mio prossimo, chiunque esso sia, con in mente queste Sante Parole: "ama il prossimo tuo come te stesso". Credetemi, è la cosa che mi fa sentire più vicino a Dio in assoluto!!....ma non è facile da realizzare!!!

    domenica 4 marzo 2012

    Čajkovskij......grandioso!!!


    L'Ouverture 1812 è una composizione per orchestra di Pëtr Il'ič Čajkovskij che commemora la tentata invasione francese della Russia, e la conseguente devastante ritirata dell'armata di Napoleone. Fu un evento che segnò il 1812 come svolta delle guerre napoleoniche. L'opera è conosciuta per la sequenza di colpi di cannone, realizzati solo in alcune occasioni specialmente durante festival all'aperto, mediante l'uso di cannoni veri. Nonostante la composizione non abbia collegamenti storici con la guerra del 1812 tra Stati Uniti d'America e Gran Bretagna, è spesso suonata negli USA assieme ad altre musiche patriottiche.
    L'Ouverture 1812 è stata eseguita per la prima volta alla cattedrale di Cristo Salvatore di Mosca il 20 agosto 1882.
    L'ouverture è parte della musica a programma. Si apre con un canto di chiesa russo, che rimanda alla dichiarazione di guerra annunciata in Russia, e prosegue con un canto solenne per il successo della guerra stessa. Questo annuncio e la reazione pubblica sono anche ritratti nel romanzo Guerra e pace di Lev Tolstoj.
    Il brano prosegue con un tema che rappresenta la marcia delle armate, suonato al corno. L'inno nazionale francese La marsigliese riflette le vittorie francesi in guerra e la cattura di Mosca nel settembre 1812. La danza folkloristica russa commemora la vittoria su Napoleone.
    Il ritiro da Mosca è sottolineato da un diminuendo, mentre i colpi di cannone segnano l'avanzata militare verso i confini francesi. Concluso il conflitto, si ritorna al canto, suonato ora dall'intera orchestra ed accompagnato da rintocchi di campane in onore della vittoria e della liberazione della Russia. Come sottofondo del tema dei cannoni e della marcia si può sentire l'inno imperiale russo Dio salvi lo zar, opposto a quello francese sentito in precedenza.[1]
    Al tempo della Russia sovietica, l'opera doveva esser modificata per le rappresentazioni: l'inno russo veniva sostituito dal coro Gloria dall'opera di Mikhail Glinka Una vita per lo Zar.
    Diversi decenni fa, durante un concerto sinfonico in una città brasiliana sulla costa, forse Recife, furono sparati i colpi di cannone nelle vicinanze del teatro. Il fatto comico è che molti spettatori si allarmarono, pensando ad un golpe, e uscirono precipitosamente dalla sala fuggendo per le strade.
    A metà degli anni sessanta, Igor Buketoff scrisse un arrangiamento del pezzo con coro. L'apertura è cantata da voci come in un cantico, invece di esser suonato da violoncelli e viole; segue un coro di voci bianche, flauto e corno inglese. L'intero coro è poi inserito nell'intera orchestra nella parte conclusiva.
    Un tributo a questo brano è l'ouverture dell'album 2112 del gruppo musicale Rush.
    Nel 1979 il batterista inglese Cozy Powell incluse parte dell'Ouverture 1812, accompagnata dalla sola batteria, in Over The Top. In seguito, l'Ouverture 1812 sarebbe stata inclusa in quasi tutti i suoi assoli in concerto.
    Una apparentemente inconcepibile esecuzione a cappella di questo brano è il pezzo forte del gruppo vocale inglese dei Swingle Singers.
    È la musica preferita dal personaggio "V" del film V per Vendetta (riferimento assente nel fumetto da cui è ricavato il film). Nel film la si ascolta quando "V" fa esplodere il Parlamento inglese e l'Old Bailey.
    Nel film L'attimo fuggente, il professor Keating (Robin Williams) fischietta spesso la parte finale del brano.
    Per lo spiccato contenuto dinamico del brano in cui compaiono i colpi di cannone, l'Ouverture è spesso utilizzata dagli audiofili come riferimento nelle prove di impianti stereofonici

    sabato 3 marzo 2012

    FINALMENTE LIBERA

    Rossella Urru è nata a Samugheo, in provincia di Oristano, 29 anni fa, una giovane volontaria italiana (SARDA) che, rapita da alcuni estremisti islamici, è prigioniera da circa quattro mesi in Algeria.
    Dopo la laurea conseguita a Bologna in Cooperazione Internazionale, regolazione e tutela dei diritti e dei beni etno-culturali, Rossella è divenuta coordinatrice del campo profughi saharawi dei progetti della ONG CISP (Comitato Internazionale per lo sviluppo dei popoli) nei pressi di Tindouf in Algeria; tra le attività da lei dirette figurano piani a sostegno del sistema scolastico, della prevenzione delle epatiti virali e per la salute materno-infantile.
    Nella notte tra il 22 ed il 23 Ottobre, Rossella è stata sequestrata assieme ad altri due colleghi spagnoli, Enric Gonyalons ed un’altra donna Ainhoa Fernandez de Rincon, dal gruppo terroristico Jamat Tawhid Wal Jihad Fi Garbi Afriqqiya (Movimento Monoteista per la Jihad in Africa occidentale) che, lo scorso dicembre tramite un video dove apparivano gli stessi ostaggi, ne ha rivendicato il rapimento.

    Ieri sera Rossella è stata liberata e  tornerà a casa. BEN TORNATA ROSSELLA!!!