martedì 22 settembre 2015

IL SILENZIO

Vorrei vivere senza tecnologia per un po di tempo. Nel silenzio, nella natura, nella pace. Immaginate un mondo senza rumori? Immaginate un mondo in cui nessuno vi può telefonare, in cui non esiste smog, non esiste la confusione, solo un lungo silenzio beato. Chiaramente in tutto questo ci sarebbero tante controindicazioni ma adesso non voglio considerarle.  Voglio immaginare di vivere nel silenzio, totale, o meglio, solo suoni naturali. Il ruscello, il canto degli uccelli, persone che parlano tra loro, il vento, la pioggia, il mare. Pensando a quanto sarebbe riposante mi viene in mente che probabilmente in questo caos ci sfuggono tanti particolari, tanti pensieri, tante presenze. Quanto è difficile oggi sentire la Voce di Dio, quanto è difficile apprezzare le meraviglie del Creato, quanto è complicato ascoltare e capire le difficoltà altrui, quanto ci stiamo perdendo della nostra vita?.....secondo me molto. Domenica scorsa io e mia moglie abbiamo fatto una passeggiata nel bosco. Un bosco completamente selvaggio, lontano da ogni forma di civiltà. Sono state due ore fantastiche e mi hanno fatto riflettere. Sono arrivato alla conclusione che il mondo non è più a misura d'uomo. Abbiamo un estremo bisogno di silenzio, di calma. Probabilmente basterebbe avere la disponibilità di alcune ore giornaliere di silenzio  che la nostra vita cambierebbe radicalmente. Il silenzio ci consentirebbe di sentire altre cose, ci porterebbe a dare importanza ad altre cose, a quelle cose che sono l'essenza stessa della vita..........

giovedì 10 settembre 2015

LA FEDE SARDA


UN'ALTRO PEZZO DI SARDEGNA.......MOLTO PREZIOSO!!!






La produzione di monili, gioielli e articoli di oreficeria in Sardegna, ci regala prodotti di inestimabile pregio, capaci di rispecchiare perfettamente attraverso il suo stile etnico, la cultura secolare radicata nel DNA del fiero popolo Sardo.


zoom
I gioielli sardi, si sposano direttamente alla tradizione dei costumi regionali, li integrano, costituendo autentici complementi decorativi.
L’utilizzo del termine "si sposano", fatto in precedenza, non è casuale anzi; tale gioco di parole vuole proprio sottolineare come nell’affascinante storia dei gioielli e dell’oreficeria sarda, grande rilievo assume quella delle fedi nuziali.

Il significato dei gioielli sardi si può considerare quasi come un qualcosa di sacro, che affonda le sue radici nel mito e nella tradizione. La leggenda narra infatti che le fate intessevano nelle loro case, le Domus de Janas, fili d’oro e d’argento che venivamo trasformati in stoffe pregiate, riccamente adornate con pietre preziose.
Costumi e gioielli rappresentavano dunque autentici simulacri ed opere d’arte, che le donne sarde custodivano gelosamente, tramandandoli di madre in figlia, di generazione in generazione.

Nell’ antichità, dunque, viste le sue mitiche origini, il gioiello sardo fungeva da tramite tra gli uomini e le divinità: strumento d’invocazione, protezione dal malocchio, corredi funebri che accompagnassero il defunto verso un sereno viaggio, magari ingraziandogli anche la speranza di poter rinascere a nuova vita; erano solo alcune delle funzioni che si riteneva potessero assolvere i monili artigianali.

In questo contesto, particolarmente affascinante e suggestiva risulta anche la storia della fede sarda.
La tradizione narra che l’innamorato si rivolgesse proprio alle Janas, chiedendo loro aiuto e protezione per la proposta d’amore che si accingeva a fare alla sua bella.
Le fate intessevano per lui un filo d'oro di forma circolare, che il giovane avrebbe posto all’anulare sinistro della donna dei suoi sogni. Un autentico pegno d’amore, dunque, dove la scelta dell’anulare (dito al quale tutti oggi portano la fede nuziale) ha un suo preciso significato.
Proprio in questo punto della mano, infatti, risiede una piccola arteria che, attraversando tutto il braccio giunge diritta fino al cuore, prezioso scrigno dove ogni essere umano custodisce gelosamente il proprio amore e i propri sentimenti più cari e nobili.

La fede sarda è sapientemente ricamata e tempestata di piccole sfere, che hanno la funzione di voler simboleggiare dei chicchi di grano, auspicio di prosperità per la coppia che sta andando a suggellare la propria unione.
I grappoli di grano che tempestano la fede sarda, oltretutto, hanno una doppia valenza simbolica. Oltre al già citato auspicio di prosperità per la coppia, rappresentano anche un vincolo di amore che i sardi stringono con la propria terra.
Quale frutto infatti, meglio del grano, simboleggia il legame dell’uomo alla terra? Ed ecco dunque che la fede reca con se un duplice pegno d’amore dei sardi: quello per la propria donna, il cui anulare verrà cinto dalla fede, e quello per la loro terra natia.

Un altro affascinante gioiello della tradizione artigianale, che si affianca alla classica fede, è la Maninfide (mani in fede). Si tratta di un gioiello, solitamente in oro, che veniva donato al momento del fidanzamento per suggellare la promessa dell’imminente unione tra gli sposi. Il monile, infatti, riproduce la stretta vicendevole di due mani, e sta a simboleggiare il reciproco supporto che i coniugi devono fornirsi, all’interno della coppia.
Il fascino della fede sarda è accresciuto, oltre che dalla sua bellezza, anche dal suo valore inestimabile. Infatti, soprattutto i gioielli più antichi della tradizione, provenendo esclusivamente dalle mani artigiane dei maestri orafi sardi, sono esemplari unici, irripetibili, ciascuno diverso dall’altro.